Più Libri Più Liberi … nella Nuvola

Non potevo mancare alla fiera del libro “più libri più liberi” che quest’anno si è trasferita nel Roma Convention Center, più conosciuto come “La Nuvola” di Fuksas.

Secondo la stampa è stato un successo che ha superato ogni previsione ed io ho potuto constatare un’affluenza continua di pubblico per tutta la giornata, a partire dall’apertura dei cancelli alle 10,00.

La fila all’entrata

Non ricordo una coda così negli anni passati quando l’evento si svolgeva al Palazzo dei Congressi, non molto distante, e, forse, il successo di quest’anno è dovuto anche al fatto che la nuova location ha suscitato anche la curiosità della gente. Poter finalmente vedere dall’interno una struttura tanto discussa e la cui realizzazione ha richiesto più tempo (e, soprattutto, denaro) del dovuto ha sicuramente influenzato l’incremento delle visite. La gente è curiosa, si sa.

Anche se mi ha irritata, e non poco, lo scandalo sui costi giganteschi di quest’opera, ho cercato di soprassedere su questo aspetto e cercare di soffermarmi sull’insieme.

La domanda che mi sorge spontanea è se avevamo veramente bisogno di un centro congressi ed esposizioni del genere a Roma e la risposta è si perché dobbiamo essere all’altezza delle altre capitali europee. Ma lo siamo davvero?

Inaugurato il 29 Ottobre 2016 in pompa magna, e con grande ritardo rispetto alle previsioni, con una cerimonia presenziata dall’allora Presidente del Consiglio, dal Sindaco di Roma e da tante personalità sia politiche che dello spettacolo, ripresa in diretta R.A.I., tutto faceva presagire ad un rapido utilizzo della struttura ma così non è stato, almeno secondo le mie percezioni.

A distanza di più di un anno, l’edificio è ancora circondato dalle transenne del cantiere che fa pensare ad un’opera non ancora ultimata. La stessa percezione di non finito l’ho avuta girando lo sguardo intorno. Sul lato che costeggia Viale Europa, proprio di fronte a questa immensa struttura, ci sono dei palazzi sventrati anni e anni fa e rimasti ancora così a mostrare il loro scheletro senza fare invidia ad una qualsiasi città del terzo mondo. Anche del fantomatico “Acquario di Roma” che sarebbe dovuto sorgere sul laghetto dell’Eur, qualche centinaio di metri alle spalle di questi edifici, la cui apertura è stata più volte annunciata, non si sa più nulla. Proprio non si riesce in Italia a fare le cose in tempi rapidi ed in maniera onesta?

La percezione che il nuovo Congress Center non sia ancora pronto ad ospitare eventi l’ho avuta nel constatare la disorganizzazione nella gestione del tutto. Mancanza di parcheggi, code chilometriche all’ingresso allo scoperto, solo sette casse che, da quanto ho sentito accettavano solo contanti. E’ vero che per saltare la coda si poteva fare il biglietto on-line ma, in tal caso il prezzo da €8,00 saliva a €10,00.

Una struttura nata a questo scopo dovrebbe attrezzarsi a ricevere la gente in modo più accogliente, invece, a parte la mancanza di parcheggi e la presenza di poche casse, ho notato che all’interno, al piano interrato, si entra in uno spazio enorme, asettico, che mette in comunicazione, da una parte, una vera e propria sala meeting occupata dagli espositori e, dall’altra, le salette minori dove si svolgono in maniera frenetica, una dopo l’altra le presentazioni dei libri. E ci si deve affrettare ad uscire per lasciare spazio a quella successiva!

Il corridoio tra la sala espositiva e le salette di presentazione dei libri

Questo grande “corridoio” poteva essere sfruttato al meglio offrendo al pubblico innanzitutto un aspetto più gradevole magari mettendo qualche pianta e qualche addobbo natalizio ma, soprattutto, dei posti a sedere in quanto ho notato la totale assenza di panchine, poltrone, sedie dove potersi sedere tra una presentazione e l’altra e tra una camminata e l’altra tra gli stand, molto faticosa se si ha intenzione di passare l’intera giornata con gli amati libri.

Persino i bar interni erano improvvisati e privi di posti a sedere e la gente era costretta a bivaccare per terra o sulle scale.

La sala Nuvola

Ma “la Nuvola” è senz’altro la struttura più caratteristica del progetto che sembra galleggiare all’interno di una teca di acciaio e vetro e da cui si vede l’esterno. L’impatto visivo è notevole e sembra di essere proiettati nel futuro.

La struttura della “Nuvola” vista dall’interno

Quest’anno, rispetto agli altri anni avevo un motivo, anzi due, in più per andare a “Più Libri Più Liberi”: l’opportunità di vedere la Nuvola dall’interno ma, soprattutto, l’occasione di conoscere personalmente alcuni membri del gruppo Facebook “Leggo letteratura Contemporanea”, di cui faccio parte, e che è molto attivo nell’organizzare eventi, tutti di altissimo livello, legati al mondo dei libri. Gli amministratori del gruppo sono riusciti a farsi riservare una sala per la discussione, in maniera autonoma, del libro Augustus di John Williams edito da Fazi. La discussione è stata intervallata da letture di brani del romanzo, letti magistralmente da Riccardo Barbera, a cui sono seguiti interventi, tutti di altissimo livello.

Per la prima volta, dopo tanti anni, pur essendo andata da sola, come d’abitudine, non mi sono sentita sola ed ho avuto occasione di conoscere, questa volta in maniera non virtuale, delle persone speciali. È proprio vero che avere una passione in comune ci fa sentire come se ci conoscessimo da una vita!

Pranzo del gruppo “Leggo Letteratura Contemporanea”

… e poi, una parte del gruppo, a pranzo insieme!

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