La Ragazza dei fiori di vetro – Tilar J. Mazzeo

In una Varsavia occupata dai nazisti nel corso del secondo conflitto mondiale si svolge la storia di Irena Sendler, segnata da eventi tragici e importanti e che la vedrà sempre in prima linea nella lotta contro il nazismo.

Irena nasce in una famiglia cristiana, ma nonostante ciò trascorre la maggior parte del suo tempo con i suoi amici dell’Università, i suoi professori, i vicini di casa, tutti ebrei. Quando le prime leggi antisemite e l’esercito tedesco arrivano in Polonia gli ebrei vengono privati lentamente di ogni forma di libertà, devono circolare per le strade con una fascia sul braccio su cui simboleggia la stella di David (in modo da essere riconoscibili) e da un giorno all’altro vengono internati all’interno del ghetto, fatto costruire edificando un muro per separarlo dal resto della città.

Irena – nome in codice Jolanta – in qualità di assistente sociale, riesce ad ottenere un permesso falso che le consente di entrare ed uscire dal ghetto, e quello che trova dall’altra parte del muro è sconvolgente e, senza esitazioni e con l’aiuto di un groppo di persone “fidate” corre rischi indicibili, per portare in salvo bambini dal ghetto e procurare loro documenti falsi “da ariani”. E’ noto che le leggi tedesche a proposito dell’aiuto nei confronti degli ebrei erano severissime: chiunque fosse stato sorpreso ad aiutare un ebreo sarebbe stato fucilato insieme a tutta la sua famiglia. Irena, non ha esitazioni e mette in gioco la sua vita per sfidare il regime, ed è sempre in prima linea per salvare la vita e ridare la dignità ad altri esseri umani. Irena, una ragazza minuta, alta poco più di un metro e cinquanta, con la sua forza di volontà è riuscita non solo a trasportare cibo e soldi nel ghetto, ma anche ad organizzare fughe e trovare sistemazioni per più di 2500 bambini i cui nomi erano trascritti su sottili cartine di sigaretta con accanto le identità false che li avrebbero salvati e che costituiva il suo archivio segreto che avrebbe permesso, alla fine del conflitto, di ricongiungere le famiglie.

Questo libro è duro da mandare giù, ed in alcuni punti ho fatto anche fatica ad andare avanti, ma mi ha permesso di conoscere la storia di Irena Sendler, una donna straordinaria, carismatica, intrepida, dal cuore infinitamente grande, che ha rischiato di essere uccisa dai nazisti e che ha subito stoicamente numerose torture, uscendone vittoriosa ma è anche un libro che per molti aspetti celebra la speranza, la voglia di vivere e di ribellarsi.

Mi sorprende solo che ad una donna del genere non sia stato riconosciuto il Nobel per la pace.

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