La storia del Bluetooth

Tutti sappiamo cos’è il bluetooth. Il vocabolario Treccani ci dà la seguente definizione:

bluetooth ‹blùutuu› s. ingl. [propr. «dente (tooth) azzurro (blue)»], usato in ital. al masch. – Nome commerciale di un sistema di comunicazione a microonde (2,45 GHz) a breve raggio (tra 10 e 100 m) che consente ai possessori di personal computer, telefoni cellulari, ecc., di collegarsi e comunicare tra di loro.

Quindi, sempre dall’enciclopedia Treccani

Il bluetooth è un Sistema di comunicazione senza cavi che permette la connessione e lo scambio di dati e voce fra dispositivi tecnologici di varia natura (telefoni cellulari, computer, stampanti, fax ecc.). La comunicazione avviene attraverso reti informatiche di piccolissima estensione, che sono chiamate piconets, ognuna delle quali permette la connessione contemporanea di otto dispositivi.

Negli anni ‘90 le aziende produttrici di telefonia mobile adottarono sistemi e linguaggi di programmazione molto diversi tra loro e Sony Ericssons era alla ricerca di un modo per poterli collegare tutti al fine di scambiare files e informazioni.

La tecnologia del Bluetooth è stata inventata da Ericsson nel 1994 come soluzione per mettere in contatto due dispositivi, situati a breve distanza tra di loto, in modo gratuito, senza dover per forza inviarsi un costoso messaggio. 

Sì, ma perché questo tipo di connessione ha questo nome piuttosto strano? “dente blu”? Da dove deriva questo nome dato a questo tipo di connessione? 

Quel nome deriva da Aroldo I, (vissuto tra il 935 e il 985) che fu re di Danimarca, soprannominato, in Danese, Harald Blåtand ovvero Harald Bluetooth, “dente blu”. Aroldo unificò le terre scandinave, che all’epoca erano frammentate e abitate da popoli molto diversi tra loro per usanze, cultura e religione, fino a formare un grande regno che comprendeva quelle che oggi sono la Svezia, la Norvegia e la Danimarca. Harald Bluetooth era un bravo ambasciatore e riuscì con le parole a convincere questi popoli a vivere in pace, adottando un’unica religione: Il Cattolicesimo. Allo stesso modo il Bluetooth permette la connessione (unificazione) tra apparecchi (popoli) diversi. Quindi, quando Sony Ericssons realizzò questo metodo di connessione lo paragonò proprio al Re Bluetooth che riuscì a unire popoli di differenti culture e religioni e ne prese il nome.

Ma perché Aroldo I era soprannominato “dente blu”?        

Non si sa di preciso perché fosse chiamato così. Probabilmente perché aveva un dente malato che appariva più scuro degli altri o, forse perché, essendo ghiotto di mirtilli ne mangiava in quantità tale da macchiare in modo irreversibile i denti che risultavano, appunto, blu.

Ma perché il logo ha quel simbolo strano?

Il logo, in realtà, fa riferimento all’alfabeto runico ed è l’unione di due rune nordiche che corrispondono alle lettere H (Hagall) e B (Berkanan), le iniziali del re scandinavo Harald Blåtand.

Ecco come nasce il simbolo del Bluetooth.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *