The Louisville Flood (1937)-Margaret Bourke-White

Tra le foto di Margaret Bourke-White, questa è quella che mi ha colpito particolarmente alla mostra che ho visto recentemente al museo di Roma in Trastevere.

È una foto in bianco e nero ripresa frontalmente.

I soggetti sono posti su due piani secondo la regola dei terzi: un primo piano, nella parte inferiore, cromaticamente più scura rispetto alla parte superiore dell’immagine, mostra un gruppo di afroamericani in fila con borse, cesti, secchi, verso una destinazione non ben precisata sulla destra. Sono tutti di profilo e tutti alquanto pensierosi.

Nel piano superiore della fotografia, più chiara rispetto alla parte bassa, si estende un enorme cartellone pubblicitario che copre tutto il fotogramma nel quale è rappresentata, frontalmente, una classica famiglia americana “bianca”, benestante, composta dai genitori e due figli con cane, tutti sorridenti, all’interno della loro auto.Ciò che salta immediatamente agli occhi è il contrasto tra i due piani dell’immagine. Il contrasto, sia cromatico che dei personaggi rappresentati, già abbastanza eloquente, acquisisce un significato più aspro se lo si confronta con lo slogan del cartellone pubblicitario che recita: “world’s highest standard of living. There’s no way like the American Way” (i più alti standard di vita del mondo. Non c’è altra strada che quella americana). Ed è proprio questo slogan che rende, a mio avviso, l’immagine più efficace perché rende bene l’idea dell’ingiustizia sociale se si pensa al periodo storico a cui si riferisce l’immagine: l’esondazione del fiume Ohio che provocò molte vittime e ridusse in povertà migliaia di famiglie. Nel descrivere questo evento la Bourke-White piuttosto che immortalare il disastro provocato dall’esondazione si è concentrata sulla “fiumana” umana, in coda davanti a un centro di assistenza, che rende bene il concetto del disagio di una società in seguito a una catastrofe naturale. Il contrasto tra l’American Dream e una condizione di estrema indigenza è il vero soggetto della fotografia e la scelta di inserire il testo nell’immagine amplifica, a mio avviso, il messaggio finale

Dietro la fotografia

Nel 1937, al culmine della Grande Depressione seguita alla crisi del ’29, il fiume Ohio straripò, causando la peggiore alluvione nella storia degli Stati Uniti. 

La notizia arrivò a Margaret in piena notte 

saltai sul primo aereo disponibile e feci in autostop il tragitto dall’aeroporto alla città. Percorsi l’ultima parte chiedendo passaggi alle barche e alle zattere, gli unici mezzi per portare i viveri ai senzatetto o a chi partecipava alle ricerche dei sopravvissuti. Dalle barche vidi mille piccoli atti di eroismo e solidarietà. 

Tre quarti della città erano inondati. Il centro di Louisville sembrava un castello sotto assedio circondato da un fossato.

Per la strada la gente faceva pazientemente la fila per ricevere i soccorsi mentre, alle sue spalle, il manifesto dell’Associazione Nazionale Industriali mostrava una famiglia completa di bambini sorridenti, cane e automobile su cui campeggiava la scritta “Non esiste niente come il modo di vivere americano”.

L’immagine (probabilmente la più famosa) di Margaret Bourke-White fa parte di una sequenza fotografica, commissionata dalla rivista Life per raccontare la tragedia della grande alluvione. L’esondazione del fiume Ohio provocò più di quattrocento vittime e mise in ginocchio migliaia di famiglie, rimaste senza casa e senza terra. I territori dell’est degli Stati Uniti subirono un duro colpo e le popolazioni ancora sofferenti per i danni e le conseguenze della crisi del ’29 videro sfumato ogni segno di ripresa. 

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